Immunitas: un legame tra medicina e politica

18.01.2013 15:03

 

<<L’immunità non è solo la relazione che connette la vita al potere, ma il potere di conservazione della vita. […] [Da] questo punto di vista non esiste un potere esterno alla vita, così come la vita non si dà mai fuori dei rapporti di potere>>.

Le due modalità attraverso cui proteggere o negare la vita, nell’apparato teorico di Esposito, trovano un punto d’incontro cosicché la categoria di immunizzazione ci consenta di fare un passo oltre. Infatti si va delineando una giuntura semantica che le dispone in una relazione causale negativa. <<Ciò significa che la negazione non è la forma dell’assoggettamento violento che dall’esterno il potere impone alla vita, ma il modo intrinsecamente antinomico in cui la vita si conserva attraverso il potere>>.

L’immunizzazione, dunque, è una forma di protezione negativa. Come la vaccinazione in medicina prevede la somministrazione o iniezione di batteri o virus inattivati (=uccisi) oppure attenuati, così <<anche l’immunizzazione del corpo politico funziona immettendo al suo interno un frammento della stessa sostanza patogena dalla quale vuole proteggerlo e che, dunque, ne blocca e contraddice lo sviluppo naturale>>. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire da dove deriva il termine immunitas. <<I dizionari latini ci insegnano che il sostantivo immunitas – come l’aggettivo corrispondente immunis – è un vocabolo privativo, o negativo, che deriva il proprio senso da ciò che nega, o di cui risulta privo, vale a dire il munus>>. Esposito, invece, ipotizza che <<il vero antonimo di immunitas non sia il munus assente, bensí la communitas di coloro che, viceversa, se ne fanno portatori>>. Dunque, la prospettiva immunitaria, che permette di penetrare nella logica politica del moderno, implica, affinché si possa capirne a fondo il significato, una connessione con il concetto di communitas. Ecco la contraddizione che Esposito ha <<cercato di mettere in luce: ciò che salvaguarda il corpo individuale e politico è anche ciò che ne impedisce lo sviluppo>>.

Immunità e comunità sono categorie che non possono essere separate l’una dall’altra: <<l’immunità, in quanto categoria privativa, non assume rilievo che come modalità, appunto negativa, della comunità>>.

Essa non si limita a negare la comunità proteggendola da ciò che non è presente al suo interno, ma racchiude dentro i suoi confini anche il negativo <<del proprio opposto; anche se tale opposto resta un modo di essere, appunto deprivativo e contrastivo, della comunità stessa>>.