Corpo, lavoro, proprietà. Locke oggi

03.11.2012 18:03

A parere di Locke, la terra è originariamente proprietà comune di tutti gli uomini.

Chi trasforma la terra con il proprio lavoro, vi mette qualcosa di proprio collegandola con la propria persona.

Ciascuno ha il diritto di proprietà su ciò che ha trasformato con il proprio lavoro, unendovi in questo modo parte di sé.

Tuttavia, la legittimità della proprietà privata riposa sull’abbondanza delle risorse in relazione agli utilizzatori.

Il diritto di proprietà è fondato sulla ragione quindi è un diritto naturale ma non è originario in quanto è acquisito solo mediante il lavoro.

La fatica e il lavoro delle braccia consentono di determinare la proprietà. Tuttavia sarebbe contrario alla legge di natura raccogliere frutta o pescare pesce, sottraendolo agli altri, per lasciarlo marcire. 

 

<<Nulla fu creato da Dio per l’uomo onde vada perduto o distrutto>>.

<<Dio ha dato il mondo agli uomini in comune […] l’ ha dato per l’uso degli uomini industriosi e ragionevoli e il lavoro è il titolo che l’uomo deve presentare per possederlo>>. 

Trovo imbarazzante riflettere sulla situazione politica odierna rapportandola alle frasi appena citate.

“Dio ha dato il mondo agli uomini in comune”? In comune? Difficile parlare di comunità politica oggi.

“… l’ha dato per l’uso degli uomini industriosi e ragionevoli” Ragionevoli? Uomini politici dotati di ragione? Si certo, di una spiccata ragione che, in termini pragmatici, si traduce con una spiccatissima dote altamente filosofica e tipica dei sofisti: potere persuasivo.

Non mi spingo oltre.

Mi limito a proporre solo alcuni temi di riflessione che ognuno, nella propria intimità e secondo le proprie credenze, potrà analizzare:

 

1-       Politica e potere: come fare affinché per l’uomo vada tutto “perduto o distrutto”.

2-       La fatica e il lavoro delle braccia non consentono di determinare la proprietà.

3-       La Terra non è originariamente proprietà comune di tutti gli uomini.

4-       Non esiste una morale ma solo una fine logica economica nelle scelte politiche mondiali.

5-       L’ etica oggi, agli occhi del potere, è sinonimo di debolezza.

 

Il secondo trattato sul governo di John Locke, scritto nel 1689, docet.